1492, CONQUEST OF PARADISE
La conquista del paradiso, il film che racconta in modo mirabile la passione del grande ligure per il mare e per l'avventura.
Dal punto di vista tecnico siamo di fronte ad un capolavoro, sia per l'incredibile fotografia, sia per la superlativa colonna sonora di Vangelis, che crea per l'occasione alcune melodie incredibili, che continuano tutt'oggi ad avere uno straordinario successo; epica, travolgente non ci si stanca mai di ascoltarla.
Un Depardieu ottimo e ispirato interpreta un uomo dalle mille sfaccettature, non esente da debolezze e lati oscuri. L'impresa del genovese appare quasi incredibile: raggiungere le Indie orientali (Giappone) navigando ad Ovest. Questa impresa apparentemente folle inizialmente non trova il consenso da parte di nessuno, ma la perseveranza di Colombo gli farà alla fine ottenere i finanziamenti necessari per compiere l'impresa.
Vedere un film di Ridley Scott significa osservare per 2 ore ininterrotte un quadro appeso ad un muro del Louvre: le sue scene sono dei dipinti ipnotizzanti. E neanche 1492 fallisce quest'obiettivo. Questo film costituisce indubbiamente la più bella e completa rivisitazione cinematografica della vita e delle irripetibili gesta di uno degli uomini più spavaldi e fieri che abbiano transitato sul pianeta Terra: Cristoforo Colombo.
E’ un film entusiasmante, emozionante; da un film storico sinceramente non si può chiedere di più. Splendida la fotografia, che ha utilizzato tra l'altro il blu del mare, in contrasto con il rosso del fuoco,onnipresente, che ha creato atmosfere particolarissime. Senza dubbio uno dei migliori film di Scott che ha come punto di forza la colonna sonora di Vangelis, che per me vale metà film.
I costumi e le scene sono tra i meglio ricostruiti della storia del cinema, la fotografia oltre a puntualizzare l'aspetto esotico contribuisce a dare realismo alla pellicola.
Depardieu è fantastico per interpretare Colombo, ogni attore è perfetto per il suo ruolo e poi se qualcuno di voi avesse mai letto attentamente la vita del grande navigatore genovese capirebbe che Ridley Scott non ha fatto una pecca e ha creato un film nei minimi dettagli per raccontarci la storia del piu famoso capitano di vascello che sia mai esistito sulla terra:cristoforo colombo.alla fine del film quando ormai morente insieme al figlio adesso diventato adulto colombo gli racconta della sua vita dinnanzi alla loro casa prossima l'oceano con quel colore rossiccio del cielo sul tramonto :lo stesso oceano che lui primo fra tutti gli uomini ha scoperto e attraversato sfidando l'ignoto e le paure medioevali ,ma sopratutto la diffidenza di un re testardo:è magnifica e prova un sentimento di un uomo oramai vecchio e stanco che non aspetta altro che l'ora della sua morte, ma che in vita durante i suoi anni piu fiorenti riusci a compiere il piu grande passo dell'umanità solcando un oceano mai attraversato contro qualsiasi previsione contraria alla sua riusci nel suo intento.
Così scrive il Prof. Aldo Pero di Gilberto Piccinini
"Gilberto Piccinini e il mare; il mare di Cristoforo Colombo, di Giovanni da Terrazzano, di James Cook, parte quasi inesplorata del mondo, è soprattutto mistero e il pittore milanese ne è il sacerdote. Il mare quale luogo ove si spinge lo spunto di capitani coraggiosi, il mare come sfida infinita della libertà e del pericolo, il mare protagonista di innumerevoli miti e meravigliose leggende. Piccinini è un grande navigatore che, chiuso nel suo studio, sa reinventare tutti questi sentimenti in opere che costituiscono autentiche Blue Symphonies e che nelle loro modeste dimensioni recano il respiro dell’infinito, dell’eco delle onde, del profumo del salmastro, in attesa che un antico galeone approdi finalmente sulle brevi spiagge o che seducenti Sirene o la maga Circe stessa rapiscano lo spettatore nel fosco di un tramonto o nel nascente chiarore di un’alba".
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